giovedì 17 gennaio 2013

Cosa è e come sarà la ripresa?



L'editoriale di Guglielmo Pelliccioli

Piccole sensazioni positive arrivano a rendere meno freddo questo inizio d’anno. Alcuni operatori immobiliari ci hanno confidato che l’anno è partito con un paio di business conclusi e altri sono dietro l’angolo. Non è nulla di trascendentale e neppure così consolidato da poter apparire come un’inversione di tendenza. Diciamo che è come assistere un ammalato a cui la febbre scende da 40 a 39 e mezzo!
Tutto questo però, oltre che darci un filo leggero leggero di ottimismo, serve anche a scuoterci da quello stato di scoramento e sconforto con cui avevamo chiuso l’anno.
Certo è troppo presto per dire se questo è l’inizio di un ciclo o, più semplicemente, è il combinato disposto di due casualità in forma di domanda ed offerta che si sono incontrate i primi di gennaio, dopo aver cincischiato magari per tutto l’anno precedente.

Sia come sia, c’è nelle istituzioni, che l’hanno più volte ribadita, la consapevolezza che l’anno corrente registrerà l’inizio della ripresa. Come e in che misura non si sa: bisognerà aspettare i prossimi mesi e, in particolare, il secondo semestre per capire se sarà vera gloria.
Intanto vanno messi in conto alcuni passaggi non trascurabili per il sistema immobiliare e per l’economia più in generale.
Cominciamo dalla politica. E’ chiaro che il nuovo esecutivo, qualunque esso sia, dovrà metter mano, come impegno prioritario assoluto, a creare le condizioni per la ripresa: ce lo impone l’Europa e qualcosa il nuovo governo dovrà fare. Siccome non ci sono molte alternative le prime condizioni, per riavviare il paese, saranno quelle di dare una maggior spinta ai consumi o con incentivi o con la creazione di nuovi posti di lavoro. Sicuramente più i primi che i secondi. Il governo chiederà, anzi imporrà, alle banche di tornare a fare il loro mestiere, cioè prestare denaro anche se con criteri molto selettivi. Terzo, i comuni dovranno trovare risorse ‘interne’ per sopravvivere e compiere le opere necessarie: i soldi non potranno derivargli che da una collaborazione con l’industria privata e, nel caso specifico, con progetti misti pubblico- privato. E qui entra in gioco l’immobiliare. Come si inserirà il real estate in questo nuovo modo di fare mercato? Certo non potrà pensare di continuare a costruire case, quando di case ne esistono già abbastanza. Dovrà concentrarsi su altri segmenti o tipologie di infrastrutture: il ripristino delle vecchie caserme, la rimessa in sesto delle aree abbandonate, la fornitura di nuovi servizi ad alto valore aggiunto, la gestione stessa di grandi patrimonio di proprietà pubblica, la costruzione di edifici per la comunità, lo sviluppo di iniziative di edilizia sociale, la riconversione di una parte del mercato invenduto in soluzioni che prevedano l’affitto, la riedificazione su basi completamente diverse del vastissimo patrimonio di edilizia sociale pubblica.
Ma per fare tutto questo è stato attivato un ragionamento che abbia messo a confronto le diverse anime dell’industria immobiliare? I costruttori hanno un’idea, la società di gestione un’altra, le banche un’altra ancora, il governo (che c’era o che ci sarà) ha, infine, una quarta o quinta visione. Questo per il patrimonio più vasto. Sul territorio locale è ancora peggio. Chi sta dando una mano ai comuni per capire come valorizzare i loro cespiti, con quali strumenti e con quali partner finanziatori? Come si intende procedere con il patrimonio vecchio ed obsoleto che deturpa le città e i vari centri locali? Possibile che a nessuno venga in mente cosa farne, come agire o, almeno, cosa proporre alle parti proprietarie.
Pensiamo che la ripresa si giocherà molto su questi aspetti, finora abbastanza dimenticati, e che sarebbe opportuno che i vari attori della filiera immobiliare si incontrino per ragionare su questo futuro. Certo non sarà inutile anche affrontare temi più ampi come ad esempio il futuro di molte città da punto di vista immobiliare. Ne citiamo una a caso: Bologna. E’ una città in crisi non si vende nulla e si fatica ad affittare uffici di una certa dimensione. Cosa si può fare? Che iniziative andrebbero preso di concerto con il comune e forse la regione?

lunedì 17 dicembre 2012

Sicilia, stop al divieto di promozione prima dei saldi



Dal tre per due agli sconti su determinati capi, in Sicilia arriva il via libera alle vendite promozionali nei periodi antecedenti i saldi. Un po’ come succede in tutti i supermercati, i negozianti potranno sbizzarrirsi in offerte e pubblicità a tappeto per catturare la clientela e aumentare il fatturato. E potranno farlo – altra novità di rilievo – senza l’obbligo di comunicazione ai Comuni di riferimento, da inviare dieci giorni prima l’iniziativa.
Il provvedimento. Il tema era stato sollevato nella trasmissione radiofonica Ditelo a Rgs. L’assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri, ha sposato la proposta di Confcommercio e delle altre associazioni di categoria, da Confesercenti a Cidec e auspicata da Federconsumatori. Di fatto, per il via libera serve «un provvedimento straordinario, un decreto che – assicura Vancheri – arriverà la prossima settimana. Si tratta solo di una sperimentazione relativa al mese di dicembre – aggiunge l’assessore – da gennaio aprirò un tavolo di lavoro per portare modifiche organiche al settore. In un periodo di crisi come questo la legge non può diventare un ulteriore ostacolo per gli esercenti».

In Sicilia più pensionati e disoccupati, un dramma che si vive alla giornata



Lo strumento sociale dell’Istituto conferma che l’isola è in piena emergenza lavoro. Nel 2011 crescono i pensionati, calano i lavoratori attivi, più disoccupazione e cassa integrazione

Il Bilancio sociale del’Inps 2011, presentato nella sede regionale dell’Istituto in via Maggiore Toselli nel corso di una partecipata conferenza stampa, da un lato ha mostrato l’intensa attività svolta dall’ente, ma dall’altro ha messo in evidenza lo stato di salute dei siciliani. Che è piuttosto cagionevole dal punto di vista economico e occupazionale.
I dati sono stati resi noti dal direttore regionale Maria Sandra Petrotta (foto) e dal presidente del Comitato regionale Giuseppe Gruttadauria. E’ emerso che in buona parte i siciliani vivono di ammortizzatori sociali, in costante aumento a causa della grave crisi senza precedenti che attanaglia la nostra regione.
La cassa integrazione guadagni, infatti, rispetto al 2010 ha fatto registrare un aumento di oltre il 40%: sia per la cassa integrazione straordinaria che per la Cig in deroga. Anche le indennità di disoccupazione sono aumentate del 10,2 % per la ordinaria e dell’1,7% per la disoccupazione con requisiti ridotti. In controtendenza, invece, le indennità di disoccupazione agricola, diminuite del 2,95%. Segno della difficoltà occupazionali in quel settore che prima era trainante e volano dell’economia siciliana.
Stesso discorso vale per quanto riguarda le pensioni. Se si confrontano gli importi erogati ai pensionati siciliani, il primo elemento che salta agli occhi è che l’importo mensile erogato è di circa 700 euro a fronte degli 870 euro nel resto d’Italia.
Un dato utile, invece, riguarda le entrate contributive: il saldo positivo è dello 0,67 in più rispetto al 2010. Notevole risulta il recupero dei crediti la cui percentuale si attesta a circa il 27%.
La diminuzione dei tempi di erogazione delle prestazioni hanno fatto registrare un dato positivo per ciò che concerne il pagamento degli interessi legali. Partendo dal riferimento 2010, l’Istituto ha pagato complessivamente circa un milione e 200 mila euro in meno di interessi (897 mila solo per le invalidità civili) che in termini percentuali si attestano intorno al 25 % in meno.
Segue il trend negativo, invece, l’aumento della disoccupazione, che dal 15 % passa al 19,5%. Questo è il quinto anno consecutivo che aumenta il tasso di disoccupazione, con l’effetto di fare alzare il ricorso agli ammortizzatori sociali e in particolare alle diverse tipologie di Cassa integrazione guadagni.
Notevole la mole di lavoro indirizzata verso l’attività ispettiva dell’Istituto. Il numero di aziende visitate è pari a 5.281. I rapporti di lavoro annullati ammontano a 7.033; gli accertamenti positivi con addebito 2.612; quelli senza addebito 1.828; gli accertamenti negativi 1.381. Un lavoro ispettivo svolto da una forza di ispettori nell’isola pari a 122 unità.
Significativa anche l’attività di rilascio Durc (Documento unico di regolarità contributiva) richiesto dalle aziende. Dal gennaio al dicembre 2011 sono stati rilasciati 245.724 Durc pari al 75,12% a differenza dei 193.604 del 2010.
«Siamo riusciti- ha detto in conferenza stampa il direttore regionale Maria Sandra Petrotta- sebbene le difficoltà dovute alla riduzione del personale, grazie al lavoro dei dipendenti a garantire più qualità dei servizi a costi inferiori».

domenica 2 dicembre 2012

Stress da crisi economica



Il mese di novembre sta per terminare.  Sembra quasi impossibile ma  in televisione  già si  cominciano  a vedere  pubblicità natalizie.
Certo in un periodo in cui gli effetti della recessione economica si fanno  sentire è difficile pensare a questa festività.
Disoccupazione, precariato, e instabilità lavorativa ci stanno mettendo a dura prova gettandoci in una constante instabilità emotiva:  disturbi legati all’ ansia, attacchi di panico e depressione sono in continuo aumento.
Il numero delle  persone che soffre  da stress da crisi economica  aumenta vertiginosamente: basti pensare che  nell’anno corrente l’ assunzione  di psicofarmaci  è notevolmente cresciuta.
La situazione che stiamo vivendo a livello nazionale ha suscitato l’interesse per l’apprendimento di tecniche che favoriscono  il raggiungimento di  un rilassamento corporeo e mentale.
La stessa meditazione non viene piu’ considerata come una fuga dalla realtà ma come una tecnica molto validada, utilizzata  per la gestione di problemi quotidiani in quanto porta la mente  ad liberarsi   da ogni pensiero e  ad allenarla  a   focalizzare l’attenzione su una singola cosa per volta.
Gli stessi massaggi  non sono più considerati dei beni di “ lusso”o pratiche a cui sottoporsi soli  in vacanza  ma  beni ai quali non si puo’ rinunciare, quasi comefarmaci.   Basti pensare che uno studio  pubblicato su Journal of Alternative and Complementary Medicine condotto dai ricercatori del Dipartimento di psichiatria e Neuroscienze comportamentali del Cedar-Sinai Medical Center Los Angeles (California, Usa) guidati da Mark Rapaport, dimostra come  i massaggi,  sarebbero in grado di diminuire i livelli degli ormoni legati ad aggressività e stress  e comepotenzierebbero l`attività dei linfociti, migliorando le prestazioni del sistema immunitario rendendo l`organismo più forte cosi’ contro malattie e infezioni di diverso tipo.
E che dire del massaggio infantile?Tanti sono gli studi scientifici a dimostrare come questa pratica quotidiana  fortifichi  il sistema immunitario, circolatorio,  gastrointestinale e muscolare del bambino. E’ un esperienza di profondo contatto affettivo tra i genitori e bambino che favorisce il rilassamento di entrambi.
Non c’è da stupirsi quindi se sono sempre di piu’ le persone che preferiscono regalare o farsi regalare questi generi di articoli visto i benefici che apportano alla nostra salute.
Dire che i massaggi apportano solo benessere è molto riduttivo.  Oserei dire che sono  fondamentali per la nostra salute.
Le persone che soffrono di depressione o di attacchi di panico ricorrono a queste pratiche con molta assiduità visto i benefici che apportano.
La cromoterapia  per esempio è  applicata anche in ospedali come L’IRCSS POLICLINICO SAN DONATO di Milano .
Il tango argentino attualmente non è considerato solo un  ballo da eseguire  nelle sale da ballo ma alcune lezioni    sono  eseguite  in associazione    a pratiche riabilitative per la postura.
Insomma se fino a qualche tempo fa queste  pratiche   venivano  fatte solo per divertimento adesso sono molto utilizzate per la cura di determinate patologie.
Stiamo assistendo ad un fenomeno epocale non solo per quanto riguarda l’economia ma anche per la salute: l’integrazione delle medicine non convenzionali con  quelle convenzionali.

Nuovo crollo dei consumi italiani



Ocse: la ripresa economica mondiale sarà molto flebile, con una crescita modesta
 

L’Ocse ha certificato il nuovo crollo dei consumi delle famiglie italiane, che nel corso del 2012 hanno registrato numeri mai replicati dalla Seconda Guerra Mondiale. Una fotografia estremamente desolante, quella scattata dall’Organizzazione, che si accompagna a previsioni altrettanto buie: crescita del rapporto debito / Pil, esplosione della disoccupazione e potenziali nuove manovre finanziarie, completano un contesto mai così deteriorato.

Per il prossimo biennio, infatti, l’Ocse “presuppone che il governo italiano riuscirà a centrare il suo obiettivo di equilibrio strutturale. Tuttavia, date le previsioni di macroeconomiche dell'organizzazione, sia il deficit, sia il debito pubblico continueranno ad aumentare” rendendo pertanto necessaria “un'ulteriore stretta dei conti pubblici per intraprendere il cammino di riduzione del debito come previsto”. Il debito pubblico salirà pertanto al 131,4 per cento nel corso del 2014, contro il 127 per cento del 2012.

Il governo, per voce del ministro dell’EconomiaVittorio Grilli, ha tuttavia voluto precisare di non intravedere, per il momento, il rischio di una nuova manovra nel corso dei prossimi due anni (periodo che dovrà altresì esser utile per garantirsi il raggiungimento dell’obiettivo del pareggio di bilancio). Un velato ottimismo che non influenza l’approccio dell’Ocse nei confronti dell’economia italiana e sulle misure di austerità varate dal governo Monti, ree di aver “indebolito la domanda interna, e i consumi privati sono scesi al tasso maggiore dalla Seconda Guerra Mondiale”.

Allargando lo spettro di indagine, l’Ocse precisa come la ripresa economica mondiale sarà molto flebile per entrambi i prossimi anni, con una crescita modesta e con lo stadio recessivo che accompagnerà fino al 2013 inoltrato tutta l’area euro. Complessivamente, l’Ocse ha altresì rivisto al ribasso le stime di crescita dei Paesi industrializzati, pari all’1,4 per cento nel 2012, contro stime di flessione del Pil dell’eurozona pari a 0,4 punti percentuali e di 0,1 punti percentuali nel 2013. Nel 2014 l’eurozona invertirà la tendenza, con uno sviluppo dell’1,3 per cento.

Migliore il trend assunto dagli Stati Uniti, che dovrebbero tuttavia rallentare la crescita economica dal 2,2 per cento del 2012 al 2 per cento del 2013, per poi riprendersi con un + 2,8 per cento nel 2014. Per la Cina, infine, crescita del 7,5 per cento nel 2012, dell’8,5 per cento nel 2013 e dell’8,9 per cento nel 2014. Si allarga in tal modo il gap nei confronti della crescita indiana, con il subcontinente che nel triennio in corso crescerà rispettivamente del 4,5 per cento, del 5,9 per cento e del 7 per cento.

lunedì 16 luglio 2012


Bce taglia i tassi, -0,25%. Ora a 0,75%, mai così giù

Costo del denaro al livello più basso nella storia della Banca centrale. Azzerato tasso su depositi
 ROMA  - Il Consiglio direttivo della Bce presieduto da Mario Draghi ha deciso di abbassare il tasso di riferimento principale di Eurolandia di 25 punti base portandolo allo 0,75%.
 Con il taglio dei tassi allo 0,75% deciso oggi dalla Bce, l'Eurotower scende per la prima volta sotto l'1%.
La Bce ha portato a zero il tasso sui depositi da quota 0,25%. La misura, spiega l'istituto centrale, avrà effetto dal prossimo 11 luglio. Martedì i depositi delle banche presso l'Eutower erano saliti al massimo degli ultimi due mesi.
 Spread in calo dopo la decisione della Bce di tagliare i tassi. Il differenziale tra il Btp e il Bund é sceso a 430,7 punti (rendimento 5,77%), mentre quello tra Bonos spagnoli e titoli tedeschi è a 507,8 punti (6,53%).

“Porta a casa una casa” con Crodino - In collaborazione con Gabetti, in palio 100.000 € fino al 30 settembre 20

L’analcolico biondo che fa impazzire il mondo non smette di stupire!
Fino al 30 settembre  chi  acquisterà Crodino potrà partecipare a “Porta a casa una casa”, il concorso, realizzato in collaborazione con la Gabetti Franchising, che mette in palio uno strepitoso buono da 100.000 € da utilizzare per l’acquisto di una casa.
Tutti gli appassionati di Crodino che acquisteranno due confezioni da 10 bottiglie, con il flash annunciante il concorso, avranno la possibilità di partecipare all’estrazione finale di  un buono acquisto per beni immobili del valore di € 100.000, da utilizzare presso un ‘agenzia immobiliare del network Gabetti Franchising.
Ma con Crodino le sorprese non finiscono qui… In palio, infatti anche 30 premi instant win!
Basta acquistare una sola confezione di 10 bottiglie monodose, con indicato sulla confezione il flash del concorso, per poter vincere una Smart Tv Samsung da 40” del valore ciascuna di € 690.00.
Ogni settimana verrà selezionato un vincitore per un totale di 30 estrazioni.
Facilissimo partecipare: all’interno di ogni confezione Crodino acquistata si trova  “un codice di gioco”, necessario per partecipare al concorso.
Una volta ottenuto il codice i consumatori potranno iscriversi inviando il codice tramite SMS al numero indicato oppure collegandosi al sito www.crodino.it , entrando nella sezione riservata e seguendo le istruzioni.
Il termine previsto per la partecipazione al concorso è il 30 settembre 2012.

pubblicata da Gabetti Siracusa Selezioni il giorno lunedì 2 luglio 2012 alle ore 7.59 ·